GIROTTO, VANIN, ANASTASI, CASTELLONE, COLTORTI, CROATTI, DI GIROLAMO, GALLICCHIO, L'ABBATE, MAIORINO, PAVANELLI, PIRRO, TRENTACOSTE - Al Ministro della transizione ecologica
Premesso che:
per fornire una definizione univoca rispetto alle tipologie di attività economiche e di investimenti che possano definirsi sostenibili, il Consiglio europeo e il Parlamento europeo hanno approvato il regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020, relativo all'istituzione di un quadro che favorisce gli investimenti sostenibili e recante modifica del regolamento (UE) 2019/2088;
per l'attuazione del regolamento, la Commissione si è impegnata ad adottare atti delegati, contenenti specifici criteri di vaglio tecnico, al fine di integrare i principi ivi sanciti e stabilire quali attività economiche possano considerarsi attività recanti un contributo a ciascun obiettivo ambientale. A seguito dell'adozione del primo atto delegato, avvenuta in data 21 aprile 2021, la Commissione ha avviato una discussione in ambito europeo, tuttora in corso, sull'inclusione delle tecnologie relative all'energia nucleare e al gas naturale tra quelle che possono definirsi sostenibili. In occasione della comunicazione, in data 6 luglio 2021, dell'adozione della strategia per finanziare la transizione a un'economia sostenibile e alla proposta per i green bond europei, la Commissione ha anche comunicato quella di un secondo atto delegato che integra l'articolo 8 del regolamento "Tassonomia", con l'obiettivo di specificare i contenuti, la metodologia e la presentazione delle informazioni che devono essere fornite dalle imprese finanziarie e non finanziarie circa le attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale. Durante la presentazione, è stata inoltre annunciata la prossima adozione di un ulteriore atto delegato, relativo a quei settori non coperti dal primo provvedimento già approvato ad aprile, inclusa l'agricoltura. In particolare, la Commissione ha affermato che tale atto "coprirà le attività nell'energia nucleare in linea con le indicazioni dello specifico processo di expert review avviato dalla Commissione" e sarà adottato "al più presto possibile subito dopo la conclusione dell'expert review entro l'estate 2021"; inoltre, dovrà includere "il gas naturale e le relative tecnologie come attività di transizione", tecnologie per le quali sarà valutata una possibile "clausola sunset", che ne limiti l'utilizzo fino a una specifica data;
rispetto alla possibile inclusione dell'energia nucleare, su richiesta della Commissione, il Centro comune di ricerca ha stilato un report che afferma che la produzione di energia nucleare non genera "danni significativi" e che ogni impatto potenzialmente dannoso sulla salute umana e sull'ambiente delle varie fasi del ciclo di produzione di energia nucleare possano essere correttamente prevenute o evitate. Il comitato scientifico per la salute, l'ambiente e i rischi emergenti (SCHEER) ha espresso riserve sostanziali rispetto alla possibilità che il nucleare sia considerata una fonte energetica verde. La posizione del centro ha sollevato dubbi anche nell'ambito dell'accademia scientifica italiana. L'articolo pubblicato il 1° aprile 2021 dalla rivista on line "qualenergia", con titolo "Nucleare investimento sostenibile? Le assurde valutazioni del JRC della Commissione europea", cita il professor Massimo Scalia, presidente della commissione scientifica sul decommissioning, che considera inconcepibili le affermazioni, l'operato e l'imparzialità degli esperti che hanno redatto il report. Al riguardo, si ricordano i grandi disastri nucleari, che nel report vengono archiviati come "eventi estremamente improbabili": in particolare quelli di Three miles island, Tokaimura, Chernobyl e Fukushima;
anche il Ministro dell'ambiente francese, Barbara Pompili, come riportato dall'articolo pubblicato il 15 giugno 2021 dalla "Reuters", intitolato "France to continue to use nuclear power for years to come, says minister", ha dichiarato che il nucleare non è verde a causa dei rifiuti che produce;
ritenuto che:
sull'impiego del gas naturale come energia di transizione, bisogna tenere presente il potenziale effetto serra superiore di almeno 28 volte a quello dell'anidride carbonica nell'orizzonte dei 100 anni. Inoltre, da diverse analisi risulta che le perdite di gas dalle infrastrutture (metanodotti, rigassificatori eccetera) sono più alte di quanto finora stimate, dal 25 al 40 per cento. Nell'articolo pubblicato su "carbonbrief", il "vantaggio ambientale" del gas fossile rispetto ad altre fonti è di molto inferiore (se non nullo in alcuni settori come i trasporti) rispetto a quanto stimato. Peraltro l'IEA, nel rapporto "Net Zero by 2050", ritiene che, per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette globali entro il 2050, sin da quest'anno 2021 non siano necessarie e non debbano essere approvate nuove estrazioni di combustibili fossili;
nell'allegato alla proposta di decisione del Consiglio, relativa all'approvazione della valutazione del piano per la ripresa e la resilienza dell'Italia, è indicato, rispetto all'utilizzo di gas per la produzione di idrogeno da impiegare nei settori "hard to abate", che "Il gas naturale non riceverà alcun finanziamento nell'ambito di questo progetto. Questa misura deve sostenere la produzione di idrogeno elettrolitico a partire da fonti di energia rinnovabile ai sensi della direttiva (UE) 2018/2001 o dall'energia elettrica di rete". I fondi europei, dunque, non potranno essere utilizzati a tal fine;
tenuto conto che:
numerosi Stati membri hanno preso posizione chiedendo l'esclusione dalla lista degli investimenti sostenibili o di transizione dell'energia nucleare e del gas naturale: Austria, Danimarca, Germania e Lussemburgo hanno inviato una lettera diretta a vari membri della Commissione europea, incluso il commissario europeo per il clima e del green deal europeo, Frans Timmermans, criticando duramente le posizioni del Centro comune di ricerca e chiedendo espressamente di escludere l'energia nucleare dagli atti delegati;
gli Stati membri possono esprimere una posizione durante la definizione, da parte della Commissione con il sostegno di gruppi di esperti, degli atti delegati. Inoltre, nell'ambito del Consiglio e contestualmente al Parlamento europeo, è possibile formulare obiezioni entro due mesi,
si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga opportuno intraprendere iniziative presso le istituzioni europee al fine di escludere le attività relative all'energia nucleare e al gas naturale da quelle che si possano definire sostenibili, ai sensi della regolamentazione sulla "tassonomia verde europea".